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9 Settembre 2009 - Yellowstone
La cittadina di West Yellowstone, Montana, che si trova proprio
all'entrata ovest del grande parco (che si estende perlopiù nel
confinante Wyoming), non offre al visitatore niente di
particolare, se non decine di motel tutt'altro che a buon
mercato. Del resto dormire nei lodge all'interno del parco é
ancor più proibitivo, sia per i prezzi sia per la difficoltà a
trovare stanze libere. La nostra sistemazione al Moose Creek Inn,
sebbene alla Daniela non piaccia, non é affatto male: la camera
numero 7 - una Cowboy mini suite - é tutta in legno e arredata
con stile "old west" (con gusto americano, quindi sempre
pericolosamente vicino al kitch), comprende oltre alla camera da
letto e al minuscolo bagno un salotto con angolo cottura,divano
e un letto aggiuntivo. Non possono poi mancare due televisori e
un frigorifero di dimensioni abnormi. A voler essere pignoli, le
uniche osservazioni che si possono fare sono sui letti -
altissimi - e sul prezzo, 55e a notte. I proprietari, abbastanza
giovani, per fortuna sono molto gentili e cordiali.Il vero
problema, quella sera, sarà la ricerca di un posto dove
cenare,poiché quasi tutti i locali chiudono alle 21;solo dopo
aver vagato tra le poche bettole ancora aperte - dove la qualità
del cibo deve essere pari a quella degli arredi - decidiamo di
sederci al Bullwinkles Saloon & Restaurant quando ormai eravamo
rassegnati a fare spese in uno dei due improponibili discount
del paese. L'aspetto del locale é invitante, con una sala con i
tavoli per la cena ed un'altra da vero e proprio bar, dove puoi
sederti solo sugli sgabelli al bancone e scegliere tra un menù
più ristretto e decisamente ruspante. Purtroppo la qualità del
cibo non risponde alle attese,anzi, senza considerare l'aria
condizionata a manetta , nonostante all'esterno la temperatura
sia prossima allo zero! |
Yellowstone - West Entrance
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La stanchezza e la tensione dovute al viaggio
emergono prepotentemente, il pessimo cibo fa il resto e il giorno
dopo la Daniela si alza con una bella gastrite. A questo riguardo
non é certo d'aiuto la colazione decisamente pesante che consumiamo
al mattino, a base di uova e pancetta per me e di French Toast
iperzuccherati e alla cannella che prende lei. Tra l'altro, per
colpa mia che non ho aggiornato l'orario lasciando il cellulare
indietro di un'ora come se fossimo ancora in Arizona, ci alziamo con
un'ora di ritardo e tra una cosa e l'altra entriamo finalmente nel
parco che sono quasi le 10,quando ormai West Yellowstone é
deserta...L'aria del mattino é ancora fresca ma fortunatamente é una
splendida giornata quando superiamo agilmente l'ingresso di
Yellowstone, percorrendo la strada che procede tra magnifici boschi
sino a varcare ,dopo pochi chilometri, il confine con il Wyoming. Da
qui in poi la West Entrance Road - che porta all'anello stradale, a
forma di 8, che copre tutto il parco - costeggia il Madison River,
snodandosi attraverso la magnifica Madison Valley, in mezzo a
praterie ingiallite - dove incontriamo subito un paio di bisonti -
circondate da monti coperti di boschi - molti dei quali, per la
verità, segnati profondamente dai violenti incendi del passato.
Grand Prismatic Pool
Non male come panorama, considerando che siamo
solo all'inizio! Sul fiume Madison,intanto,é già un tutt'uno di
pescatori, impegnati nella cattura delle trote. La distanza tra la
West Entrance e la Madison Junction - dove ci si immette sulla grand
loop road - é alla fine piuttosto breve, circa 20Km, che si
percorrono comodamente in neanche mezz'ora. Arrivati alla giunzione
si può decidere di percorrere l'anello superiore - salendo a Nord
verso il Norris Basin e quindi verso Mammoth ancora a Nord o il
Grand Canyon a Est - oppure di scendere nell'anello inferiore -
nellla zona dei geyser,old faithful e poi ancora oltre verso il
lago. Purtroppo per noi il breve tratto verso Norris é chiuso causa
lavori stradali,quindi raggiungere la parte settentrionale del parco
diventa davvero un problema: per arrivare a Mammoth, che sarebbe a
circa 50Km dalla Madison Junction, bisogna percorrere tutto il loop
inferiore sino ad arrivare alla parte esattamente opposta dove si
trova il canyon, per poi risalire a Nord. Facendo due rapidi conti
si tratta di più di xxx Km solo all'andata!! E per di più alla bassa
velocità consentita!! E' chiaro che diventa improponibile arrivare
nella zona Nord...e tutto per un breve tratto di strada chiuso!! In
ogni modo non ci resta che scendere a Sud, cercando di arrivare il
più avanti possibile, tenendo anche conto che la digestione dei
french toast é per la Daniela un'impresa difficile...
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Subito dopo la Madison Junction deviamo nel
Firehole Canyon, una magnifica gola tra i boschi attraversta dal
Firehole River - qui particolarmente impetuoso - con sosta
fotografica obbligatoria alle omonime cascate. Qui possiamo
tastare con mano l'estrema educazione e cortesia del turista
americano: una signora ci chiede di propria iniziativa se io e
la Dani vogliamo farci fotografare assieme davanti alle cascate,
gentilezza che ci verrà più volte offerta nel corso del nostro
soggiorno. Inoltre i numerosi turisti - che é bene ricordare
sono pur sempre americani,quindi un pò particolari - sono
davvero rispettosi dell'ambiente in cui si trovano, quindi
niente confusione,schiamazzi, urla, sporcizia, rifiuti
abbandonati...Il tipico viaggiatore americano, magari con
famiglia al seguito, é sempre ben organizzato, non manca di
nulla, valigia-frigo compresa. Lungo i sentieri è sempre
educato, rispetta le code, se ti urta nel muoversi sei sicuro
che avrai le sue scuse. Oh poi chiaramente ci sono sempre
eccezioni e siamo pure sempre a Settembre,quindi i visitatori
sono numerosi ma mai troppo soffocanti. Una cosa però é sicura:
questa parte degli States,seppur famosa,non é molto fequentata
dagli italiani e nessuno ne sente davvero la mancanza! Tornando
alla nostra visita a Yellowstone, passato il Firehole Canyone, e
una volta ritornati sulla Grand Loop Road in direzione Sud si
entra nella zona del Lower Geyser Basin, con prima sosta lungo
la Fountain Flat Drive dove vediamo la nostra prima piccola
sorgente, subito sulla sponda del Firehole River. Proseguendo
oltre appena dopo il ponte sul Nez Creek e attraverso una
meravigliosa prateria, dove avvistiamo un piccolo branco di
bisonti,arriviamo alle Fountain Paint Pot, un bel bacino di
sorgenti,fumarole e geyser che puoi visitare camminando lungo le
passerelle in legno- dove pochi giorni prima era passato anche
il presidente Obama. |
Bison |
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Il terreno qui é veramente pericoloso, cede facilmente...sotto i
nostri piedi ribolle un immenso calderone ed é facile cadere in
un'apertura nel suolo! Fantastiche sono la Celestine Pool e la Silex
Spring, di un azzurro magnifico, così come i gesyer che abbiamo la
fortuna di vedere eruttare. Niente da dire,in foto le sorgenti,le
pozze e i fanghi sinceramente non dicono molto, come anche i geyser,
ma dal vivo la visione di questi fenomeni naturali é davvero
emozionante, sia per i colori che per gli odori, con il calore che
ti investe mentre l'acqua ribolle o schizza dal suolo! Un'esperienza
magnifica, su cui magari non contavo molto ma che é invece si é
rivelata come uno dei ricordi più belli e particolari di
Yellowstone. Continuando ancora lungo la grand loop road dopo una
manciata di minuti si incontra la deviazione per la Firehole Lake
Drive, una strada nell'entroterra tra boschi e praterie, splendide
sorgenti e geyser. Proprio accanto alla strada, nascosto all'ombra
degli alberi, un bisonte grufola nella polvere come fosse un maiale,
del tutto incurante delle auto dei turisti. Il tour panoramico
termina una volta ritornati sul loop e continuando sempre verso la
zona di Old faithful, ormai piuttosto vicino, si arriva al Midway
Geyser Basin dominato dalle meravigliose,enormi,azzurre sorgenti di
Excelsior crater e Grand Prismatic Pool. Quest'ultima, come dice il
suo nome é talmente grande che dal livello del suolo non si riesce
nemmeno ad apprezzare in tutta la sua vastità, sarebbe necessario
salire sulla collina che la domina per avere una visione d'insieme.
Inoltre,per entrambi le sorgenti, grazie al calore e al vento, i
vapori che si sprigionano rendono difficile la visione completa, ma
fortunatamente non tanto da nascondere la limpidezza della acque, di
un magnifico azzurro intenso, come una meravigliosa piscina. Stare
in piedi a fissare le sorgenti, invasi dal calore del vapore, tutti
inumiditi, é una sensazione bellissima. La Grand Prismatic sfuma poi
in una splendida varietà di colori.dal rosso all'arancio, passando
per il verde. Il bacino é composto da un altro paio di
sorgenti,anche queste davvero notevoli. Lasciamo il Midway basin
alla volta di Old Faithful quando ormai l'ora di pranzo é passata da
un pezzo, con la Daniela che inizia a stare veramente male.
Arriviamo al visitor center del "Vecchio Fidato" alle 14 passate,
dove facciamo una pausa per riposarci un pò. Poiché alla visione
della zona é dedicata l'ultima mattinata che trascorreremo al parco,
decidiamo di proseguire oltre per arrivare almeno sino al lago,
sperando che la Daniela possa farcela. La strada che porta a West
Thumb, essendo a Sud, ti farebbe pensare di essere in pianura,
invece sale tra i boschi arrampicandosi sui monti, in un susseguirsi
di salite,curve e infine discese che non fanno certo bene al suo
stomaco. La parte del meridonale della grand loop road - che
costeggia corsi d'acqua,stagni e laghetti d'altura in mezzo ai
boschi - attraversa anche la Continental Divide, una linea
immaginaria che spartisce Atlantico e Pacifico, per cui si dice che
ogni fiume a Nord finisce tramite il Mississipi nell'Atlantico, ed
ogni corso d'acqua a Sud finisce nel Pacifico. Quando si é ormai
prossimi a scorgere le magnifiche acque blu del Lake Yellowstone,
poco prima che inizi la discesa un vista point regala una bella
veduta che spazia a Sud sui boschi sottostanti, in mezzo ai quali
spunta la sagoma dello Shoshone Lake. Ancora più a Sud si stagliano
alte e aguzze le cime del Teton Range.Vista l'impossibilità a
proseguire della Daniela ci fermiamo durante la discesa che porta a
West Thumb,invertiamo la marcia e facciamo con calma ritorno a West
yellowstone.Sulla strada di casa, nella Madison Valley, incontriamo
un bisonte solitario,uno di quelli visti al mattino, che si riposa
proprio ai lati della strada,in mezzo all'erba. L'animale non mostra
alcun segno di interesse nei confronti dei numerosi turisti che si
sono fermati a osservarlo!! Del resto saranno così abituati alla
presenza umana che,se non disturbati, non la degnano della minima
attenzione. Proprio lì accanto, in mezzo alla prateria e vicino al
fiume, staziona anche un bel gruppo di cervi. Rincasiamo poco dopo
le 16, ma é'ancora presto così,in maniera egoistica, la lascio in
stanza a riposare, in compagnia del simpatico husky dei padroni del
motel,quindi salgo in macchina di nuovo e ritorno al parco. Percorro
ancora la Madison Vallery - che finirò per conoscere a memoria - ma
questa volta senza fretta, godendomi con calma tutto il paesaggio,
prendendo tutto il tempo necessario per osservare e scattare foto.
Sempre lungo la strada per la Madison Junction, quando scorgo una
fila di veicoli capisco che é prossimo l'incontro con qualcuno: é di
nuovo il bisonte di prima, che si è spostato di poco, intento a
cibarsi lungo la carreggiata, fiancheggiato dalle auto dei curiosi!
Mi guardo la scena, poi continuo avanti, godendomi il paesaggio, il
fiume, i pescatori, altri cervi e bisonti, sino a ripercorrere con
grande calma la Firehole Lake Drive, fermandoni a ogni sorgente e
geyser. E'ormai tardo pomeriggio, l'aria é più fesca ma si sta
benissimo, poca gente in giro, un cielo limpido azzurro sovrasta
legialle praterie, la strada curva tra dolci colline. Ancora
bisonti, poi esco dal parco quando il sole inizia a scendere alle
spalle dei monti che circondano Yellowstone. E'stata una giornata
difficile, piena di imprevisti, sono un pò amareggiato per i
problemi avuti - dovrò anche cenare da solo con hamburger e maxi
barattolo di Budweiser - sento di aver visto poco ma alla fine mi
sono goduto e vissuto con calma alcuni angoli meravigliosi del
parco. Un modo diverso, ma poteva andare peggio e in fin dei conti
poteva andare peggio. Ma siamo sollo all'inizio del viaggio e delle
nostre traversie. |
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