Home

Recensioni

Diario Tour 2010 Tour 2009 Tour 2008 Foto Usa 2010 Usa 2009 Usa 2008
 
 11 Settembre 2008 - San Francisco

La lunga giornata precedente era terminata con l'arrivo in tarda serata a San Francisco. Trovare l'albergo, il Cornell Hotel de France lungo Bush street, non é stato facile: il traffico della città é infernale, così come é un casino districarsi in un mare di sensi unici. La stanchezza fortunatamente evita che la situazione degeneri, una volta vista la scarsa qualità dell'alloggio.Anche la cena frugale nella pizzeria "Uncle Vito's" (un paisà!) non aiuta di certo...Qui degusto una "root beer", una coca al gusto di chewingum!! orribile..ma pare che gli Americani ne vadano matti! Il mattino seguente siamo pronti e riposati per visitare la città; tanti sono i punti di interesse, la maggior parte piuttosto ravvicinati. Il bello di San Francisco é che sembra quasi vivibile, simile ad una città europea. Gli albergatori ci lasciano senza colazione ma per fortuna esiste Starbucks: la catena di caffé ci salverà più volte la vita! L'unico pregio del nostro hotel é che si trova a Nob Hill, vicino a quasi tutto; Chinatown e il Financial district (dove ci sono i grattacieli della bank of America e la Transamerica pyramid), ad esempio, sono davvero a due passi! Da qui in poi il passo é breve per Columbus Avenue, arteria principale di North Beach e del quartiere italiano, dove non possiamo esismerci dal vedere il Café Trieste e la libreria City Lights del poeta Ferlinghetti.

 


Il Financial District visto dalla Coit Tower

Nei caffé della zona, come ad esempio il "Vesuvio", usavano ritrovarsi gli scrittori della beat generation, nata sulla costa Orientale ma fiorita proprio qui. Oggi é un tripudio di locali e ristoranti italiani, senza dimenticare la storica gastronomia "Molinari", davvero ben fornita. La Daniela, con orgoglio, proclama le sue origini al barman del Café Trieste, sperando in una rimpatriata, ma rimane delusa dalla freddezza del tipo..ovviamente é un giovane americano,che probabilmente non sa nemmeno dove si trovi Trieste. Dopo un veloce acquisto in libreria procediamo spediti verso la Coit Tower, non prima che uno scarafaggio enorme (mai vista una roba simile!!) ci abbia camminato tra i piedi...La città pare ne sia piena! La torre, situata sulla cima della collina di Telegraph Hill, permette di avere una vista fantastica a 360° della città e della baia. Da qui in alto, guardando verso il mare, si possono vedere delle grosse macchie scure al Pier 39: sono i leoni marini!! Siamo a mezzogiorno e la nebbia del mattino si é ormai diradata, lasciando il posto ad un caldo sole. Essendo in anticipo sulla tabella di marcia decidiamo di andare ad Alcatraz nel pomeriggio.
 

Skyline di SF dal traghetto per Alcatraz

L'imbarco, al Pier 33, é giusto sotto la collina. Per scendere prendiamo la ripida scalinata di Filbert Steps, una bella passeggiata tra fiori colorati e verdi siepi, attraverso alcune belle abitazioni sulle pendici della collina, Qualche matto riesce pure a fare footing in salita su questi scalini..Tornati in basso sostiamo nei giardini vicino a Levi's Plaza, una piazza bella e pulita, insieme ad una marea di impiegati che consuma il pranzo sulle panchine. Qui scopriamo il ristorante e bar italiano "Il Fornaio", ottimo ed elegante, eppure a buon prezzo! Al Pier 33, intanto, la fila per il tour ad Alcatraz é piuttosto lunga..La prima crociera libera é alle 16. Poco male, perché per riempire il tempo di cose ce ne sono in abbondanza! Subito ci dirigiamo al vicino Pier 39, il pontile dove risiedono numerosi leoni marini. Capisci di essere arrivato vedendo la folla e sentendo il casino che fanno gli animali. Sono a decine, stipati sulle piattafome galleggianti. Alcuni invece sono sdraiati sulle passerelle che portano alle barche ormeggiate nel porto. Un inserviente, che non riesce a passare, li scaccia con uno spruzzo d'acqua..Le grosse e pigre bestie, terrorizzate dal getto (hanno forse paura di bagnarsi??), si gettano in acqua brontolando. Il rumore dei versi é incredibile, bisticciano in continuazione tra loro per farsi posto e dormire più comodamente. Così saltando uno sopra l'altro capita che qualcuno si arrabbi e nasca una discussione..Non fanno praticamente altro!!

 

Divertiti da queste scene continuiamo la camminata lungo il Fisherman's wharf, il caratteristico lungo mare, pieno di negozietti di paccottaglia per turisti e di locali. In breve arriviamo sino a Ghirardelli square, bella piazza dove si trova l'omonima ex fabbrica di cioccolato. Da qui parte anche uno dei cable car, che si arrampica lungo la ripida Hyde street. Salendo per questa strada si incrocia Lombard street proprio nel suo famoso tratto tortuoso tra i fiori.Abbiamo ancora tempo per vederla ma non abbastanza per fare la chilometrica fila per il tram...dobbiamo salire a piedi! La distanza in realtà é breve ma la pendenza ti taglia davvero le gambe!! Con gran fatica arriviamo e,oltre alla suddetta strada con i tornanti, possiamo godere di un'ottima vista su Alcatraz, sui grattacieli e su Telegraph Hill. La visita a Lombard street non tradisce le attese, nonostante la presenza di numerosi (e rumorosi..) turisti. Qualche fenomeno in automobile, nonostante gli avvertimenti, rimane bloccato tra i tornanti e riesce a liberarsi con fatica. Intanto sono le 15 passate ed é ora di incamminarsi verso il molo. Ovviamente c'é coda per l'imbarco e dobbiamo pure metterci in posa per la foto ricordo: un addetto ci invita gentilmente a piazzarci davanti ad un poster dell'isola, quindi scatta la foto. Il prezioso scatto verrà poi esposto e messo in vendita alla fine della visita, al modico prezzo di 15$. C'é pure una grosso bodyguard che controlla eventuali furti...

 

La nostra camminata per San Francisco

 
Il viaggio per l'isola é piuttosto breve e permette di godere di una splendida vista dello skyline della città, nonostante i forti venti che sferzano la baia non ti invoglino a stare sul ponte. La visita al carcere é interessante e ben organizzata lungo un percorso a tappe, con l'aiuto dell'auricolare con la traduzione in italiano del commento della guida. Non tutto risale ai tempi in cui l'isola era un carcere di massima sicurezza e troppe sono le leggende sul luogo, ma il fascino sinistro della prigione si avverte lo stesso. Coloiscono soprattutto i racconti sulle evasioni e sull'area dell'isolamento. Dopo un paio d'ore siamo di nuovo a terra e con calma torniamo in albergo. Abbiamo voglia di una cena "normale", all'italiana, e se non qui dove altro possiamo farla?? I numerosi ristoranti su Columbus Avenue sanno di trappola lontano un miglio, con i nostri compaesani sulla soglia che ti incitano ad entrare...Quindi sfidando il traffico e nonostante la propensione a perderci decidiamo di andare a "Il Fornaio" dove avevamo pranzato. Si rivelerà davvero un'ottima scelta!! (a parte una strada contromano infilata per sbaglio...sono stato ripreso pure da un matto che,alla vista dell' infrazione,mi ha gridato di tutto brandendo la sua stampella come fosse una spada!)