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12 Settembre 2010 - Six Flags
Magic Mountains
Quando arriviamo a Valencia, intorno alle 21.30, é ovviamente
buio da un pezzo e nonostante l'hotel si trovi proprio accanto
all' Interstate 5 riusciamo a non trovarlo...può sembrare
incredibile ma vaghiamo a lungo nei dintorni del parco delle Six
Flags senza incontrare anima viva, nella più totale oscurità...Fuori
dal paese troviamo almeno un distributore di benzina aperto ma
la nostra conoscenza della lingua inglese é tale che, come al
solito, non capiamo nulla delle indicazioni che ci vengono date.
Pertanto non resta che continuare la nostra ricerca nella
periferia di Santa Clarita ma questa volta, passando di nuovo
allo svincolo della I-5 da cui siamo arrivati, ci pare di vedere
luci e insegne che prima non c'erano...non é un illusione
dettata dalla stanchezza e dal nervosismo, é così realmente: ad
esempio é comparso dal nulla un altro distributore di
carburante, in precedenza perso nell'oscurità. Come per magia
alle nostre spalle, proprio dove doveva essere, scorgiamo anche
l'insegna del nostro hotel....c'é qualcosa che non quadra,
abbiamo percorso la Old Road di Valencia decine di volte senza
mai avvistare l'Hilton, guardandoci attorno sempre con molta
attenzione...non possiamo essere così tonti, sino a pochi minuti
prima l'hotel non c'era!! Ad ogni modo siamo arrivati a
destinazione e finalmente possiamo sistemarci in camera, almeno
questo é ciò che pensiamo...Alla reception c'é una certa
agitazione; la lobby é piena di gente ed altri ospiti come noi
attendono pazientemente in coda di sbrigare il check in. Il
personale dell'albergo si muove nervosamente lungo i corridoi
con delle torce in mano, mentre un receptionist tenta di calmare
- invano - una signora piuttosto agitata che quella notte non
potrà vedere la tv via satellite. Anche le porte automatiche non
funzionano. |
Deja Vù
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Quando é il nostro turno per registrarci viene
infine svelato l'arcano: un blackout elettrico nella zona ha
bloccato tutti i sistemi informatici dell'albergo. A questo punto
anche due ritardati come noi capiscono che non era una visione quel
distributore fantasma, quelle luci apparse dal nulla...ed ecco
svelato anche il mistero dell'albergo scomparso!! Pochi minuti prima
del nostro arrivo a Valencia un guasto aveva lasciato completamente
al buio tutta la zona ad Ovest dell' Interstate e solo ora, con il
procedere dei lavori, stavano ridando corrente a sprazzi.
Ripensandoci, durante il nostro pellegrinaggio alla ricerca
dell'hotel, le pattuglie di polizia e i mezzi di soccorso avvistati
lungo la strada avrebbero dovuto farci intuire
qualcosa....Nonostante i computer siano impazziti in qualche modo il
personale dell' Hilton riesce a sistemarci in camera; tutto é molto
confortevole e perfetto, anche se non avremo la tv via satellite
alla quale teneva tanto quella signora... Siamo presto preda di un
sonno profondo e riposante ma il mattino seguente la Daniela é già
sveglia ben prima delle 6, seduta a fissarmi con due occhi sgranati
per l'eccitazione. Cerco di temporeggiare ancora un pò ma alle 8
siamo già pronti...roba da matti!! neanche per andare alla Death
Valley siamo stati in piedi così presto!! Lei ha dentro di sé
un'adrenalina tale che non sentirà la stanchezza per tutta la
giornata ma é comprensibile, aspettava da un anno di tornare al
parco, oggi é il suo giorno. Facciamo colazione da Starbucks e
attendiamo la navetta gratuita davanti all'ingresso dell'hotel. In
cielo splende un magnifico sole e la fresca aria del mattino é già
in parte contaminata dal calore del deserto. Capiamo che oggi ci
sarà da morire dal caldo....Il parco apre alle 10 ma, caso più unico
che raro, siamo già in coda davanti all'ingresso con largo anticipo.
Con nostro stupore c'é folla ma molto meno di quel che ci
aspettassimo. Tuttavia andiamo cauti nel pensarlo perché l'anno
precedente fu qualcosa di allucinante: ad una mattinata tranquilla
seguì un pomeriggio in cui il parco venne letteralmente preso
d'assalto da migliaia di visitatori impazziti.
Superman, Scream, Colossus, Goliath visti dalla Sky Tower
La breve coda davanti ai cancelli é l'ennesimo
spaccato della american way of life: ordine e rispetto tra i
presenti, nessuno spinge o sgomita , tutti con bibite ghiacciate in
mano, cellulari e palmari ultima generazione in dotazione anche ai
più giovani...solo piccoli esempi della società americana. Il
momento culmine é però l'inno nazionale diffuso dagli speaker subito
prima di aprire i cancelli! Sentita anche questa si parte, ci
lanciamo di corsa tra i sentieri del parco. La prima attrazione che
la Daniela si concede - approfittando della coda ridotta - é il
Revolution, una delle ride spacciate come "abbordabili" tra quelle
proposte dal parco...abbordabile non certo per me che sono un fifone
e mi limiterò perlopiù ai giochi d'acqua e ad assistere la Dani
nella sua escalation di divertimento e follia. Il sole picchia alla
grande e proteggere la mia testolina diventa ben presto un
imperativo, così acquisto in uno dei tanti store "a tema" un bel
cappellino di Batman. Ora si che sono davvero pronto per girare alle
Six Flags Magic Mountains!! La mattinata continua e dopo aver
regalato un contentino anche a me - con qualche giro sul Ninja e le
ride con l'acqua - la Dani si lancia in una corsa sul Terminator
Salvation. Nonostante la spavalderia che tenta di mostrare la
discesa a velocità folle l'ha sentita parecchio!!! Anche con il
passare del tempo e con nostra grande sorpresa il parco é ancora
semi vuoto - almeno per le sue dimensioni e per i normali standard
dl numero di visitatori. Poco male, l'assenza di una folla
soffocante é ideale per muoversi e sopportare il terribile caldo
opprimente che stringe in una morsa la valle di Santa Clarita. Vista
l'assenza di code in breve abbiamo già svolto il programma base
previsto per la giornata, cioé di fare almeno le attrazioni più soft
e una manciata di quelle estreme. Siamo solo all'inizio del
pomeriggio ed é ora che la Daniela perde la bussola e decide - a
ragione - che é il momento di andare oltre superando ansie e timori:
in successione si spara ripetutamente uno dopo l'altro Scream e
Colossus. Adesso, dopo aver rotto definitivamente il ghiaccio ed
essere sopravvissuta ad un paio di corse estreme la strada, é in
discesa. Smangiucchiamo qualche schifezza e una granita al limone,
giusto per rinfrescarci un attimo, poi siamo - o meglio, la Dani é -
pronti per qualche altra pazzia.
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Per superare le sue ultime incertezze
prendiamo tempo con un paio di corse sulla Goldrush - una
delle ride più vecchie e storiche - e salendo in cima alla
Sky Tower, dalla quale si gode una magnifica vista del parco
e dell'area desertica di Santa Clarita. Poi, con la Dani carica
a molla e in preda all'eccitazione totale, verrà infine il
turno anche di Batman the ride e The Riddler's revenge,
tanto per non farsi mancare niente. Quest'ultima sarà piuttosto
provante per lei, che per la prima volta in tutta la lunga
giornata accuserà la stanchezza. Per qualche attimo pensa pure
di tentare il Superman ma fortunatamente l'attrazione é
chiusa per lavori. Il caldo e il calo dell'adrenalina - oltre al
quasi digiuno - la fiaccano decisamente, così valutiamo che é il
caso di non esagerare oltre e di lasciare il parco,
approfittando dell'orario comodo. Del resto sono le 18 e lei si
é fatta praticamente tutto, per una volta possiamo muoverci con
calma e senza fretta per tornare a Los Angeles giusto per l'ora
di cena. C'é ancora tempo per un milk shake al cioccolato -
gigante come al solito - prima di salutare definitivamente e con
tanta malinconia le Six Flags Magic Mountains. Abbiamo aspettato
un anno per tornarci e ne é valsa la pena - anche se io in
realtà non ho fatto quasi nulla!. Nel momento degli ultimi
saluti la tristezza ci assale. Poi recuperiamo l'auto e
viaggiamo serenamente sulla I-5 direzione Sud. Non c'é un
traffico particolarmente intenso per una Domenica pomeriggio. E'
il tramonto quando lasciamo la 101 prima di valicare le colline
di Hollywood per raggiungere il nostro hotel - il solito Beverly
Garland - a due passi dagli Universal Studio's. Una doccia e
via,poi siamo già a cena da I Terroni sul Beverly Blvd.
Questa volta non saremo troppo soddisfatti del servizio e ne
discuteremo animatamente in automobile. Nulla di grave in realtà
ma dopo cena siamo già a letto, pronti ad immergerci il giorno
dopo nella caotica città degli angeli. |
Scream |
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