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13 Settembre 2008 - Yosemite
Parlare in maniera obiettiva dello Yosemite Park non mi é
facile, visto quanto ho sognato di vedere questi posti. La
bellezza del parco va ben oltre quello che le semplici foto
possono trasmettere. Forse, come alcuni sostengono, non é niente
di più di un semplice parco Alpino, come ce ne sono molti nel
nostro paese e probabilmente le Dolomiti stesse sono ben più
spettacolari. In pratica c'é chi é rimasto incantanto dal posto,
mentre per altri non é stato niente di speciale. Per quel che mi
riguarda non posso dirmi certo deluso dall'esperienza sulla
Sierra Nevada,anzi. Pur tenendo conto dei diversi pareri avevo
comunque grandi aspettative. Forse solo appena arrivati ho avuto
un attimo di disagio. Questo perché la strada da Mariposa sino
all'ingresso Ovest, seppur bella, non faceva immaginare chissà
quali meraviglie. Una volta entrati e superato El Capitan,
invece, la bellezza custodita dalle montagne si é rivelata in
tutto il suo splendore. La valle si é aperta davanti a noi
circondata dai maestosi picchi di granito in una splendida e
calda giornata di sole. Andando per ordine la Yosemite Valley é solo una
piccola parte del parco, quella più accessibile e quindi
maggiormente visitata. Qui ci sono tutti i servizi e il visitor
center.Siamo partiti carichi e di buon'ora, c'é ancora poca gente e
ci si muove bene lungo le strade del parco. Nonostante siamo in
montagna ci sono 30° e si sentono tutti. Al centro visitatori
incontriamo subito gli scoiattoli, presenti ovunque e per nulla
intimoriti dai turisti. Cerchiamo di capire come muoverci e cosa
vedere, ma la Daniela crede ancora che possiamo scalare l'Half Dome,
il gigantesco monolite che domina la valle. Il percorso che porta al
picco é lungo più di 10Km e gli ultimi 200m si scalano praticamente
in verticale...Una cosa davvero impossibile per due pigri cittadini
come noi!!! |
El Capitan
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Ci sono un sacco di cose da vedere, in primis il
punto panoramico di Glacier Point, ma ci accorgiamo subito che le
distanze non sono poi così brevi come sembra...Per arrivare a questo
belvedere dobbiamo percorrere una trentina di chilometri in auto e
tenete conto che siamo in montagna! Questo implica un tragitto di
quasi 50 minuti a passo d'uomo, tra tornanti e salite sembra di non
arrivare mai. Per fortuna la vista meravigliosa ci ripaga dello
sbattimento. Anche se non sembra siamo saliti parecchio, la valle é
in fondo ai nostri piedi, 1000m più sotto, mentre di fronte si
staglia maestosa la sagoma dell'Half Dome che prima vedevamo solo in
lontanana. La strada per Glacier point termina a 2200 metri di
altitudine e per molti mesi durante l'anno é chiusa per la neve
Vista da Glacier Point
Da Glacier Point parte il Panorama trail, uno
dei sentieri più lunghi e spettacolari del parco, che porta sino
all'Half Dome in 13km. La prima parte in discesca é piuttosto
semplice e permette di godere di un fantastico panorama.
Inizialmente decidiamo di percorrerlo almeno sino alle Nevada
falls, la più alta delle due cascate lungo il fiume Merced, ma
sono quasi 8 km solo per andare...Un rapido sguardo alla nostra
imprescindibile guida Routard (trovata usata a 3,50E, un
affarone!) e cambiamo itinerario, poiché dalla valle si può
raggiungere la cascata più bassa Vernal Falls percorrendo solo
3,5km tra andata e ritorno lungo il Mist trail. Tuttavia non
abbandoniamo subito il Panorama trail e mentre la Daniela
rifiata un' attimo mi spingo più avanti, dove la vista é davvero
meravigliosa.
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Per tornare a Glacier Point e poi alla Valle ci
mettiamo una vita. Ora il parco é pieno di turisti ma al
contrario di quello che si può temere non ci si sente fitti come
sardine. Grazie alla vastità del luogo la massa di visitatori
tende a disperdersi e raramente sei in trappolato nella folla.
Fortunatamente tutti sono molto tranquilli e rispettosi
dell'ambiente, così capita spesso di incrociare scoiattoli e
cervi lungo il proprio percorso. Non é una legenda che allo
Yosemite cammini in mezzo agli animali, gli stessi filmati al
vistor center testimoniano che non é raro fare conoscenza con un
orso...A noi capita che un lupo attraversi la strada senza
curarsi minimamente degli ospiti.
Arriviamo all'inzio del sentiero Mist che sono già le 15.30, quando
le persone normali anziché salire stanno scendendo dalla cascata...Il
percorso é uno dei più belli e brevi del parco, così é ovviamente
parecchio fequentato. La fortuna di incamminarsi così tardi é che
possiamo salire con poca compagnia. La mia guida descrive inoltre il
sentiero come "facile": mai un errore più grande é stato commesso!!
Non che sia proibitivo, sicuramente é "breve", ma la pendenza é
tutt'altro che leggera! Il dislivello di 300m magari dice poco, ma
ci sono una manciata di salite che tagliano davvero le gambe,
tra l'atro già duramente provate dalle scarpinate a San
Francisco. Con
fatica riusciamo a salire sino alla base della cascata. Le Vernal
Falls precipitano in un laghetto con un salto di 90m ma sono
comunque splendide! Il sogno sarebbe quello di bagnarsi ma non ne
abbiamo il coraggio, perché l'acqua é gelida. Ci accontentiamo di
riposarci in compagnia degli onnipresenti scoiattoli. In preda alla
follia la Daniela insiste per salire in cima alla cascata, superando
una parete quasi verticale di gradini di pietra...Secondo la guida
sono "solamente" 600, ma credo sia una bugia anche questa. |
Half Dome |
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La
stanchezza e la polvere rendono ostica la salita ma una volta
arrivati in cima il panorama ripaga lo sforzo. Qui il fiume scorre
in una piana e si adagia in un lago sulle cui limpide acque si
riflettono i picchi di granito e gli abeti. L'acqua dell' Emerald
pool é davvero invitante e solo perché é tardi non infrangiamo il
divieto di bagnarsi. Più lontano si possono vedere le Nevada Falls.
Se salire é stato FATICOSO scendere é invece PERICOLOSO. Scivolare
sui polverosi gradini é questione di un attimo e ovviamente non
perdo occasione di mettermi in mostra, poggiando male un piede
rischio di ruzzolare nel vuoto. Con l'aiuto di un fido bastone
torniamo miracolosamente a valle. E' il tramonto e dopo aver
salutato l'ennesimo branco di cervi ci avviamo all'uscita del parco.
Come mio solito ho fatto male i conti della benzina e ci troviamo
con l'auto in riserva sparata. Il buio cala velocemente e non ci
sono pompe di benzina nel parco. La Daniela, per nulla intimorita,
cerca di rassicurarmi parlando di film horror. Appena fuori dal
parco c'é un distributore automatico e sembra la fine di un
incubo,però accetta solo carte di credito. Nessun problema si
direbbe, ma non ricordo il codice della mia carta e la Daniela ha
lasciato la sua in albergo.E' il dramma! Siamo al buio nel mezzo del
nulla, con uno sputo di benzina in serbatoio...Il primo paese,
Mariposa, dista solo 40Km!! E questa volta non c'é mio padre con la
tanica a soccorrermi!! Perdo la calma e mi lancio sulla strada
sperando di fermare qualche passante. Rischio di essere falciato
dalle auto in corsa e quando scorgo delle abitazioni poco più
avanti. L'unica idea che mi viene in mente é di bussare alla loro
porta, rischiando una revolverata in fronte. Invece la fortuna mi
assiste e in un casolare incontro le ragazze de "I giovani studenti
dello Yosemite park", un gruppo di studenti universitari che passano
l'estate nel parco. Una di loro, vedendomi impanicato,ci soccorre
con grande gentilezza,prestandoci la sua carta credito in cambio dei
nostri contanti per fare benzina. Cortesemente mi offrono anche una
ciotola di minestrone ma non é il caso di mettersi a gozzovigliare
mentre la Daniela mi aspetta in auto...Posso sentire tutti i suoi
accidenti che mi arrivano!! Chiudiamo la giornata con questo
imprevisto, salvati dalla gentilezza di quelle ragazze.Anche questa
volta portiamo a casa la pellaccia! |
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