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 19 Settembre 2010 - Yosemite

Il nostro secondo e ultimo giorno dedicato allo Yosemite inzia al solito di buon'ora. L'aria del mattino é ancora fresca a Mariposa, un vero toccasana in vista di una giornata che si annuncia ancora piuttosto calda. Il cielo e limpido e il sole splende indisturbato. Il piccolo paese é in fermento, tanti sono i turisti che iniziano a mettersi in moto. E' una consolazione per noi, che in fin dei conti non ci  sentiamo poi così tanto poltroni visto che non siamo i soli a lasciare il motel alle 10 del mattino. A quest'ora pensavo che in giro non ci fosse più nessuno, invece pare che anche gli altri ospiti se la prendano comoda. La caffetteria proprio accanto al nostro Lodge, il Sugar Pine Café, é ancora piena di avventori intenti a consumare un abbondante colazione o in attesa di un posto libero ove sedersi. Anche noi dobbiamo aspettare prima di poterci sedere sugli sgabelli al bancone. Il locale é il tipico café americano che si vede nelle pellicole cinematografiche, con le poltrone in pelle rossa, il bancone con gli sgabelli dove servono direttamente il cibo dalla cucina, le veneziane alle finestre, le cameriere in grembiule a righe che corrono da un tavolo all'altro con il block notes o la brocca del caffé in mano. Davanti al bancone - e ai clienti - sulle piastre unte e roventi si cuociono decine di strisce di pancetta croccante,  cumuli di patate tagliate a fini strisce,  toast che si abbrustoliscono mentre dense nubi di fumo dall'odore goloso e invitante ci arrivano proprio sotto il naso. Una gentile e non più giovane cameriera - che sembra uscita direttamente dal telefilm Alice - prende la nostra ordinazione: uova e pancetta con patate, succo di frutta e biscotti per me; french toast per la Daniela.

 

Half Dome

Durante la breve attesa per la colazione abbiamo modo di osservare decine di fameliche mandibole intente  a consumare abbondanti piatti, accompagnati da dosi massicce di caffé nel più classico stile a stelle e strisce. L'atmosfera gioviale e cortese é mantenuta  nonostante la grande mole di lavoro che occupa senza sosta cuochi e cameriere. Arriva anche per noi il momento di sfamarci e i piatti non deludono le attese, così abbandoniamo Mariposa a pancia bella piena, un pò in ritardo sulla tabella di marcia ma felici per l'esperienza vissuta.  

Vista della Yosemite Valley dalla Columbia Rock

Tra la colazione e i chilometri di strada da percorrere arriviamo al parco quando é già mezzogiorno. Poiché la sera pernotteremo a Visalia - nel Sud della Sierra Nevada e nei pressi del Sequioa NP - non abbiamo grandi margini di manovra per la giornata così non ci resta che rimanere nei dintorni della Yosemite Valley. Valutando le possibili opzioni a nostra disposizione riteniamo che il Mirror Lake Trail sia la scelta migliore per iniziare: é uno dei sentieri che non abbiamo ancora percorso, é relativamente breve, poco impegnativo e ben servito dalle navette del parco. Considerato anche l'orario sarebbe inutile impegnarci in qualcosa di particolarmente complesso. Le navetta percorrono in continuazione la Valle partono dal Vistors Center e permettono di raggiungere i maggiori punti di interesse in pochi minuti. Veniamo scaricati proprio all'inizio del sentiero che si inoltra pavimentato e pianeggiante accanto al Tenaya Creek, proprio ai piedi della maestosa Half Dome. Con passo tranquillo ci incamminiamo speranzosi che il lago non sia asciutto ma come previsto lo specchio d'acqua dove la imponenti pareti di granito dovrebbero specchiarsi é completamente secco...ciò che resta del laghetto é un fondo sabbioso e una roccia solitaria che i bagnanti usano come trampolino per tuffarsi...se solo ci fosse l'acqua!!! Ci consoliamo giocando con gli scoiattoli, approfittando della loro infinita golosità!

 

Poiché arrivare al lago é davvero poco impegnativo decidiamo di proseguire oltre, inoltrandoci nella vegetazione di Mirror Meadow, una stretta valle coperta da boschi di pini tra i quali si snoda il Tenaya Creek. Torrente che scende a valle dall'omonimo lago una decina di chilometri a Nord verso la Tioga Road.  Un itinerario molto interessante ma lungo e decisamente impegnativo, fuori dalla nostra portata quantomeno per mancanza di tempo. Possiamo però continuare la piacevole camminata sinché avremo tempo e voglia.  Più continuiamo a inoltrarci lungo il sentiero - immersi in una fitta vegetazione e dominati dalla sagoma maestosa dell'Half Dome - più la presenza umana si dirada, sino a trovarci soli . La massa di turisti é tutta ferma al Mirror Lake. Tra una chiacchiera e l'altra marciamo parecchia strada, arriviamo al Footbridge e ci riposiamo un attimo seduti lungo il torrente. Fa caldo, il sole picchia. Da qui invertiamo la marcia e facciamo lentamente ritorno al Mirror Lake e poi alla Valle, interrompendo il cammino solo per concederci un piccolo lusso innocente...Quando arriviamo alla fermata n° 17 per prendere la navetta sono le 16 passate...il tempo é come sempre volato! Facciamo ritorno al Vistors Center dove cerchiamo di rifocillarci un attimo e diamo un ultima occhiata allo store del parco, in cerca di un cimelio ricordo. Il tempo inizia a stringere perché per raggiungere Visalia dobbiamo percorrere 230 Km, la prima parte dei quali - una quarantina per uscire a Sud dal parco - di pura montagna.   

 

Mirror Meadow

 
Per non smentirci usciamo dalla valle alle 18....con un ultimo sguardo salutiamo malinconicamente il grande El Capitan...é un peccato dovercene andare, per l'ultima volta. La CA41 che porta all'ingresso Sud di Yosemite é una bella strada tortuosa che si snoda tra i fitti boschi della foresta di Wawona. La South Entrance si trova nei pressi della foresta di Sequoie giganti di Mariposa Grove, residenza del famoso Grizzly Giant, una delle sequoie più grandi del pianeta. Seppur con rammarico decidiamo di passare oltre, non abbiamo proprio tempo per una passeggiata nella foresta, ci accontentiamo del Sequoia NP che visiteremo il giorno seguente. Quando arriviamo ad Oakhurst - il centro abitato più grande vicino al parco nell'area meridionale - ci rendiamo conto di essere stati fortunati a scegliere Mariposa come punto di appoggio: non solo qui la strada per Yosemite é più  tortuosa ma il paese é veramente anonimo...non che Mariposa sia poi così caratteristica...ma Oakhurst é davvero grigia! Per conto nostro restiamo da queste parti giusto il tempo di fare benzina, dopodiché fuggiamo a Sud lungo la CA41. La statale scende dolcemente verso la grande pianura della California centrale: la San Joaquin Valley, il cuore dell'agricoltura dello stato, un' immensa distesa di campi coltivati tra Sacramento e Bakersfield che ne fanno una delle aree agricole più produttive del pianeta. Capiamo di esserci quando dalle colline vediamo una grande distesa di luci nel crepuscolo - Fresno, la quinta città per popolazione della California. Durante la discesa dalla Sierra la temperatura é decisamente cresciuta, sino a diventare oltre i 30°C una volta raggiunta la valle. A Fresno la piccola statale diventa una vera e propria tangenziale che seguiamo sino a deviare lungo la California 99, l'arteria principale che taglia la valle da Nord  a Sud. La pace e la calma che regnavano sulla CA40 lasciano il passo al traffico e alla frenesia della cugina CA99. Nonostante il caldo e il traffico, i persistenti odori di sterco e di stalla ci riportano alla dimensione del luogo: stiamo pur sempre attraversando un'enorme campagna! Quando arriviamo a Visalia, ben dopo le 21, riusciamo nell'impresa di perderci. Crediamo di essere in un buco invece scopriremo che é un altro grosso centro della San Joaquin Valley. Dopo aver raggiunto l'albergo - l'ottimo Hampton Inn - diamo un'occhiata nei dintorni; troviamo un bel supermarket di quelli aperti 24 ore su 24 e poi ceniamo al McDonalds.